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Opel: 120 anni di innovazione e successi

27 Giugno 2019

Pionieri e innovatori indiscussi, in Opel si festeggiano nel 2019 i 120 anni di storia del marchio tedesco. Dalla prima Lutzman fino alla popolarissima Corsa, ripercorriamo le tappe principali che hanno sancito il successo del Fulmine.

 

Dalle macchine da cucire alle automobili, passando per le biciclette.

Se oggi Adam Opel potesse fare un giro nell’azienda che porta il suo nome si farebbe una bella risata. Non tutti lo sanno, ma poco prima di morire Adam espresse parole ben poco lungimiranti: “Questi aggeggi – disse riferendosi alle autovetture – saranno solo giocattoli per milionari che non sanno come buttar via i loro soldi”. Al tempo, infatti, la Opel si occupava con profitto di tutt’altro, macchine da cucire e biciclette.

Dopo la morte di Adam, la moglie Lucy e i figli decidono di intraprendere una nuova strada. Sprezzanti della battuta del marito e padre, si cimentano nella produzione di automobili. Era il 1899, l’inizio di una gloriosa avventura.

 

Dalla System Lutzmann alla Kadett.

In linea con le tendenze di quegli anni, la prima autovettura riprende le linee e le forme delle carrozze. È l’Opel Patentmotorwagen “System Lutzmann”. Nel garage di Rüsselsheim am Main ne vengono prodotti 65 esemplari a mano. Questo modello conoscerà due anni dopo anche una fortunata versione da corsa che vincerà la “Gara di montagna” Heidelberg-Königstuhl, battendo altre 16 vetture.

Gli anni ‘20 vedono il lancio della Opel 4/12PS “Laubfrosch” e della Opel 4 PS, modelli iconografici rappresentati da prezzi estremamente accessibili. Gli anni ‘30 invece segnano l’uscita della Kadett, altro simbolo indiscusso della casa di Rüsselsheim am Main. Il mezzo si impone all’attenzione del pubblico per le sue caratteristiche inedite: carrozzeria autoportante in acciaio, freni idraulici a tamburo e propulsore a quattro cilindri. Questo nome sarà altrettanto protagonista più avanti, nel 1962, quando Opel introduce la Kadett A in più versioni e con un’unità raffreddata ad acqua, legata a un cambio a quattro rapporti. Da allora, di Kadett ne sono state vendute 11.153.152 di modelli.

 

GT, sportiva di successo

Il 1968 è l’anno di una sportiva destinata a rimanere nella storia per eleganza, classe e potenza. Si tratta della Opel GT. Un modello caratterizzato da linee aerodinamiche e che ricorda la Corvette C “Sting Ray”, la sportiva americana per antonomasia. Grazie alle tecnologie della produzione di serie, l’auto si rivolge a un vasto pubblico decretando l’ennesimo successo del marchio tedesco.

Successo che viene replicato nei decenni successivi prima con l’Ascona, la Manta e infine la Calibra, la miglior sportiva di successo degli anni ’90, con 238.647 unità prodotte in 7 anni. La coupé si aggiudicò anche il Volante d’ Oro, il premio automobilistico più prestigioso in Germania.

 

Un’auto per tutti

Da “giocattolo” per pochi ricchi, a mezzo accessibile a tanti, tantissimi. A partire dal 1924 i fratelli Opel introducono la catena di montaggio. Il metodo di produzione riduce sensibilmente i costi e permette alla casa tedesca di fare qualcosa che prima di allora sembrava impossibile: lanciare sul mercato auto con prezzi estremamente competitivi. La 4/12PS “Laubfrosch”, uscita negli anni ‘20, è solo il primo e strepitoso esempio di un automobile alla portata di tutti.

Da allora fino ad oggi, Opel è rimasta fedele a questo principio. Tanto nel segmento delle utilitarie quanto delle monovolume, Opel ha garantito la mobilità a milioni di persone senza mai rinunciare alla qualità e alla sicurezza delle sue autovetture: sempre innovative e dotate di comfort di vertice. Attuali simboli di questa mission sono i modelli Corsa, Astra e Zafira, automobili che oggi fanno parte dell’immaginario comune. In Opel la chiamano democratizzazione della mobilità. Come dargli torto?

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